domenica 18 marzo 2018

Di tutti il sabato è il più gradito giorno. Provate a dire che non è così?


Non c'è storia ragazzi!
Anche chi finora non ha apprezzato ciò che dice Leopardi (ma siamo sicuro che esista qualcuno? Io dico di no!) su questa affermazione di cui parleremo tra poco sarete al 100% tutti d'accordo:
il sabato è il giorno migliore della settimana.
La pensate così anche voi, no?
Certo prof! Che bello il sabato! Il giorno dopo è domenica e possiamo dormire senza pensare alla scuola! Il problema è che la domenica, specialmente la sera, pensiamo di nuovo alla scuola. Fare lo zaino mette sempre un po' di tristezza!
Inutile darvi torto... è proprio così.
E anche Leopardi dice le stesse cose che dite voi a proposito del sabato: 
Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno
Questi versi sono tratti dalla poesia che andremo a leggere oggi, intitolata appunto Il sabato del villaggio, una tra le poesie più conosciute e recitate a memoria di tutti i tempi, specie nei suoi versi iniziali (provate a chiedere a chiunque: "La donzelletta...?" che vi sentirete rispondere "vien dalla campagna...").





La poesia può considerarsi divisa in due parti: nella prima compaiono i personaggi che animano il suo paese nel tardo pomeriggio del sabato (le ragazze, le anziane, gli uomini, i bambini...) e nella seconda interviene direttamente Leopardi per far riflettere il lettore su concetti più profondi.
Sembra quasi di vederlo, alla finestra del suo palazzo, mentre osserva da lontano i suoi compaesani intenti nelle azioni di fine giornata: una ragazza che torna dalla campagna con il fascio d'erba appena raccolto ed fiorellini che, per vezzo, le serviranno per abbellirsi il giorno dopo...



... una donna anziana, seduta a filare con le vicine, che ricorda quando anche lei da giovane si faceva bella nei giorni di festa...




... i bambini che giocano rumorosamente nella piazza del paese...




... un contadino che torna alla sua (povera) casa...




... il falegname che, scesa ormai la notte, cerca di concludere il suo lavoro così da poter avere tutta la giornata di domenica dedicata al meritato riposo...




Pur presentando semplici scene di vita quotidiana, notate la scelta dei termini, dei contesti e delle espressioni che contraddistinguono i vari personaggi: vedete una differenza tra i giovani e i meno giovani? Provate a motivare la risposta.

In effetti l'atmosfera serena e speranzosa della prima parte viene offuscata dalle parole utilizzate nella seconda: i versi diventano più malinconici e velatamente (ma neanche più di tanto) Leopardi torna a riproporre le sue amare consapevolezze: la vita dell'uomo, una volta raggiunta l'età matura, è destinata alla sofferenza, quindi i giovani si godano l'età che stanno vivendo e non si preoccupino se l'età adulta tarderà ad arrivare.
La "festa di tua vita", cioè l'arrivo della maturità, porterà infatti consapevolezze desolanti: nulla di ciò che in gioventù si è sognato sarà destinato a realizzarsi.
Ma tenete sempre a mente ciò che abbiamo detto a proposito del non-pessimismo di Leopardi, mi raccomando. Qui il link... Leopardi e la sua filosofia di vita

Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E' come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

Magari anche il sabato stesso diventa un simbolo più che una giornata di gioia: il simbolo di un momento di felicità transitorio, esattamente come la giovinezza, anzi, il simbolo stesso della giovinezza, destinata ad essere una stagione della vita felice ma effimera, destinata a soccombere con l'arrivo dell'età adulta, così come la felicità giovanile soccomberà all'infelicità tipica della maturità.
Silenzio.
Prof, a noi piaceva più la prima parte però, quella in cui le persone sono contente perché è arrivato finalmente il sabato! Le riflessioni sulla maturità e sull'infelicità ci mettono tristezza!
E allora sarà fatto, concentriamoci su quella parte per oggi.
Non dubitate però che il discorso verrà presto ripreso e riproposto tramite nuove letture e nuove riflessioni.
Vi è piaciuta la poesia, in particolare la parte descrittiva?
Bene.
Dopo le consuete annotazioni metacognitive e personali su ciò che abbiamo letto e su ciò di cui abbiamo discusso, preparatevi ad interpretare il vostro "sabato del villaggio".
Cosa vi piace del sabato? Che atmosfera percepite? Quali gesti o rituali del sabato vi piacciono in particolare? Provate a descrivere una scena classica di un sabato pomeriggio: chi c'è con voi? Cosa fate? Quali sogni e aspettative avete per la serata e per l'indomani?
Ricordate la canzone di Jovanotti? Anche lui parlava di questo, no?
Ascoltiamola di nuovo insieme e poi parliamone un po'


Adesso vorrei invece che ciascuno di voi interpretasse personalmente un personaggio della poesia di Leopardi (lo avevamo fatto all'inizio dell'anno anche con l'albo illustrato "L'Altracittà", rammentate?) oppure scattasse foto o registrasse video in cui voi e i vostri compagni impersonate una scena o una figura presente nella poesia.
Are you ready? Let's go!

E, facendoci sempre cullare dall'atmosfera serena dei versi del Sabato del villaggio, atmosfere e descrizioni che ricordano quasi - come ha detto qualcuno di voi - le comparse di un presepe, leggiamo questo albo illustrato, anzi direi più questo fumetto, intitolato Il sabato è come un palloncino rosso, incentrato proprio sui piccoli piaceri che ci regala  questa giornata della settimana, anche quando dovesse presentarsi piovosa e apparentemente uggiosa (cosa molto frequente, mi pare...).
Non lasciatevi fuorviare dalle immagini che sembrano ricordare It, come il palloncino rosso o il bambino sotto la pioggia con l'impermeabile giallo!
Il testo segue una direzione diametralmente opposta!


Il sabato è bellissimo fin dal momento in cui ci si sveglia (per noi, diciamo, qualche ora dopo, non appena finiscono i nostri impegni lavorativi a scuola)


ed il sabato ci riserva sempre piccole/grandi gioie, anche nel caso in cui una fastidiosa pioggia sembrerebbe spengere la sua magia...




  
Veramente carino. Letto poi proprio prima del weekend un vero toccasana.
Ma non cantate troppa vittoria.
La prossima lezione verterà sull'idea che ha Leopardi della felicità e del piacere dell'attesa.
A presto per nuove riflessioni da condividere insieme.











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