venerdì 10 giugno 2016

un video davvero... "favoloso"

Perché parlare di video "favoloso" a proposito di un cortometraggio realizzato nella classe 1D?
Perché, oltre ad essere effettivamente molto carino, trattasi di video incentrato su 5 favole elaborate dai ragazzi tramite attività di gruppo collaborativa.




Dopo lo studio delle caratteristiche della favola e della lettura di alcune di esse, gli esercizi dell'antologia ci avevano un po' stufato, così...
partendo da una morale a nostra scelta, le favole ce le siamo create da soli!

Dividendoci in gruppo le abbiamo elaborate, cercando di mantenere intatte le caratteristiche essenziali, ovvero: animali come protagonisti, brevità, scene dialogiche e morale finale.
A proposito di scene dialogiche... perché non aggiungere alla nostra creatività un pizzico di Intercultura?
Oh yes... e allora: dialoghi tradotti in inglese!!

A proposito ancora di creatività: perché non dare un tocco originale drammatizzando le storie create davanti alla telecamera?
Of course...
e allora: lettura scenica e recitazione davanti all'obbiettivo!

Nel cortometraggio realizzato ciascuno di noi ha letto la sua parte, così tutti e 20 siamo comparsi davanti alle telecamere: c'è chi ha letto la parte narrativa, chi la morale e chi, quelli con una buona pronuncia "british", i dialoghi in inglese.

Semplice, certo, ma davvero efficace. Anzi, che dico... "favoloso"!!

Qui le favole elaborate da ogni gruppo:

Favola elaborata dal 1° gruppo (Christian – Helena – Giulia – Gabriella)
Morale: non bisogna essere egoisti perché alla fine si fa del male anche a noi stessi


C’era una volta un’ape di nome Maia che doveva prendere il nettare per la sua regina, chiamata Elisabetta, e, per fare ciò, andò a posarsi sopra una margherita.
Il fiore disse: “Ferma! Non prendermi il nettare!” “Stop! Don’t take my nectar!”
L’ape rispose: “Perché non me lo vuoi dare?” “Why don’t you want to give it to me?”
La margherita ribatté: “Perché è mio e non lo voglio dare a nessuno!” Because it’s mine and I don’t want to give it to anyone!”
Maia, triste, se ne andò dalla regina.
Elisabetta subito domandò: “Dov’è il mio nettare?” “Where is my nectar?”
Maia rispose: “Il fiore è stato egoista”. “The flower was selfish”
Passò una settimana e il fiore appassì perché diventò troppo carico di nettare e il suo gambo si spezzò.
Questa favola è stata scritta per quegli uomini che sono egoisti nei confronti delle altre persone e non capiscono che con il loro comportamento fanno male solo a se stessi.

Favola elaborata dal 2° gruppo (Alessio – Luca – Riccardo P. - Riccardo R.)
Morale: se avessi dato ascolto ai buoni consigli ora non mi troverei ad essere divorato vivo


In una notte cupa un coniglio, scappato dal recinto di casa sua, si aggirava nel bosco inconsapevole di dove stesse andando.
Il coniglio sentì una voce, appartenente ad un gufo, che gli sussurrava: “Non aggirarti da solo nel bosco, ho sentito dire che c’è un lupo nei paraggi” “You should not wander in the wood all alone. I heard there is wolf living there”.
Il coniglio rispose: “Tu non sei il mio padrone per dirmi ciò che devo fare!” “You are not my master! You cannot tell me what I should and I should not do!”
Il gufo replicò: “Ok, però non andare nel cuore del bosco”. “Right, but you should not go there”
Dopo un po’ il coniglio sentì dei passi avvicinarsi sempre di più, ma pensò che fosse un lupo che lo volesse solo intimidire. Invece si sbagliava perché, appena si voltò, si ritrovò faccia a faccia con il lupo.
“Non mi mangiare!” “Don’t eat me, please!” disse disperato il coniglio, ma il lupo non ci pensò due volte e lo mangiò in un sol boccone.
La morale di questa favola ci insegna che occorre ascoltare le persone sagge perché danno sempre consigli utili su come evitare i mali della vita.

 
Favola elaborata dal 3° gruppo (Sophia- Arbi – Andrea – Alessandro G.)
Morale: can che abbaia non morde


C’era nella savana un leone che si credeva il più forte di tutti gli altri animali, ma un giorno sfidò una tigre in un duello corpo a corpo.
Quando arrivò il giorno del duello, il leone disse alla tigre: “Ti prego, fammi vincere, altrimenti perderò la mia fama” “Please, I beg you, let me win or I’ll lose my pride”, ma la tigre replicò: “Nemmeno per sogno!” “Oh, I don’t think so! I won’t let you win”.
Alla fine il leone perse la sfida, ma imparò che ogni essere vivente era alla pari.
La favola ci insegna che non bisogna credere di essere superiori agli altri.
 

Favola elaborata dal 4° gruppo (Alice – Sara – Alexandru T. - Alecsandru B.)
Morale: nessuno dovrebbe prendere in giro l’altro per la sua ingenuità, perché prima o poi tutti possiamo essere ingannati

C’era una volta un elefante che credeva di essere l’animale più forte e più intelligente di tutta la giungla.
Un giorno, mentre stava facendo la sua passeggiata quotidiana, incontrò una formica e le disse: “Ehi tu, misera formica, mi stai bloccando la strada!” “Ehi you! Tiny ant! You’ re in my way!”
La formica rispose: “Vattene tu perché da qui deve passare il mio amico cobra altrimenti con un morso ti annienterà!” “You’d better leave!” My friend the cobra is coming! He will poison you with a single bite!”
L’elefante, incredulo, disse alla formica: “Non ti credo: un animale così piccolo amico di un cobra! Ma non farmi ridere!” Ha! Such a small animal! Don’t be ridicolous!”
Ma il cobra arrivò davvero e la formica subito lo salutò dicendogli: “Ehi, fratello!” “Ehi, bro!” e gli raccontò quello che gli aveva detto l’elefante.
Il cobra disse: “Ci penso io: ora lo mordo!” “I’ll take care of it! I’m going to bite win!” e lo morse davvero.
La favola vuole dimostrarci che nessuno dovrebbe prendere in giro l’altro per la sua ingenuità, perché tutti possiamo essere ingannati.

 
Favola elaborata dal 5° gruppo (Eleonora–Maria–Riccardo E.–Alessandro R.)
Morale: se avessi dato ascolto ai buoni consigli ora non mi troverei ad essere divorato vivo



Un giorno mamma cane uscì per andare a trovare i suoi parenti e disse al suo cucciolo: “Mi raccomando, non devi uscire durante la mia assenza”. “I warn you. Do not go out all alone”.
Ma il cucciolo disobbedì: uscì dalla sua tana e inizio a correre qua e là, senza sapere dove stesse andando.
Ad un certo punto si addentrò in un bosco e, incuriosito da un fruscio che sentiva dietro un cespuglio, si avvicinò pericolosamente, quando una voce esclamò: “E’ troppo tardi! Ah Ah Ah! Sto per mangiarti” “I am going to eat you! Ah ah ah!” e il povero cucciolo venne morso da un serpente.
Proprio mentre il serpente stava per divorare il cucciolo, arrivò appena in tempo la mamma che, preoccupata per non averlo più visto nella tana, era corsa a cercarlo nel bosco.
La mamma lottò contro il serpente e riuscì a cacciarlo via, poi riportò il cucciolo alla tana.
Dopo avergli curato le ferite gli disse: “Se avessi ascoltato i miei consigli non ti saresti ritrovato ad esser quasi divorato da un animale cattivo”. “If you had listened to my advice, you wouldn’t have risked being eaten alive”.
La morale della favola è questa: gli uomini dovrebbero dare ascolto ai buoni consigli per non venir divorati vivi.


Il video? Top secret, per ora, perché andrà anch'esso proiettato alla festa della scuola.
A breve, disponibile.
Ma fidatevi ancora della parola: semplice ma gradevolissimo!!!

Nessun commento:

Posta un commento