venerdì 18 marzo 2016

festa del p greco

 
14 MARZO: FESTA DEL P GRECO
 
Il 14 marzo di quest’anno i ragazzi della classe 1D hanno celebrato la festa del Pi greco (∏ = 3,14...), il numero che esprime il rapporto tra ogni circonferenza e il proprio diametro.
Si ricorda che questa giornata è stata scelta in tutto il mondo perché nella datazione anglosassone il mese (3) precede sempre il giorno (14), quindi la data che ne deriva è proprio il 14 marzo.
La festa è un’ottima occasione per rendere omaggio alla matematica ed incentivarne il suo studio tra i giovani, quindi complimenti alla prof Lucia Cesari che ha ben compreso come sia importante mostrare gli aspetti più affascinanti e creativi legati alla sua materia – la matematica, appunto – che tanto spesso viene associata a qualcosa di astratto e cervellotico, così lontano, insomma, da un’occasione di festa come quella che in classe si è celebrata.
Come afferma Anna Cerasoli, autrice del libro “Tutti in festa con il p greco”, interessante è anche scoprire la “natura” del festeggiato, ovvero un numero che ha un inizio ma non ha una fine e che si presenta pressappoco così: 3,14159265350979… e che prosegue con sempre nuove cifre, senza fermarsi mai!
La festa sta per cominciare e i preparativi fervono… sulla cattedra compaiono bibite, dolciumi, salatini. E tutto in onore della matematica.
 
 
Prima di gustare tutte queste prelibatezze, però, una piccola esercitazione matematica: i ragazzi misurano tutte le figure rotonde che vedono intorno a loro (crostate, piatti di carta, tappi delle bibite) e trovano per ciascuna di esse il p greco, calcolando il rapporto tra circonferenza e diametro.
Prodigio! Il p greco è sempre intorno a noi, è su tutto ciò che di rotondo ci circonda!
 
 
Mentre i ragazzi mangiano, la prof legge loro la storia di Ipazia, tratta dal libro di Bruno D’Amore e Marta Isabel Fandino Pinilla, “La nonna di Pitagora”
Tutti ascoltano la storia di questa donna, vissuta nel I secolo d.C., che pagherà molto cara la sua passione per la matematica, infatti finirà i suoi giorni barbaramente uccisa.
Interessanti parallelismi si sviscereranno nei giorni seguenti paragonando la condizione di Ipazia, una donna vittima di stereotipi e fanatismo religioso, ad altre figure femminili che si sono ritrovate a vivere le sue stesse condizioni seppur a numerosi anni di distanza, prime tra tutte la pakistana Malala, ma questo sarà argomento di un altro interessantissimo post…
Tornando al nostro p greco day, la lezione prosegue proiettando alla lim il dipinto “La scuola di Atene” di Raffaello Sanzio, conservato presso i Musei Vaticani, in cui viene evidenziata la figura di un’unica donna inserita tra tante figure maschili famose appartenenti al mondo della matematica e della filosofia (ad es. Pitagora, Socrate, Platone, Aristotele) : questa donna, ben individuabile sulla sinistra per i suoi capelli lunghi, rappresenta la stessa Ipazia.
 
 
In classe è stato quindi affisso un cartellone raffigurante l’immagine di Ipazia ed i ragazzi svolgono al pc una ricerca sulla biografia di questa matematica così intelligente ma tanto sfortunata.
La prof ha provato a far cimentare i ragazzi con il componimento di frasi poetiche, o comunque di senso compiuto, le cui parole, come nel seguente schema, dovevano esser lunghe quanto le cifre della successione del p greco. Il risultato si è rivelato un po’ “bizzarro”, ma comunque interessante.
 
 
 
 
 
Insomma: l’avreste detto che, grazie alla matematica, ci si potesse divertire e incuriosire così?
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

 
 

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